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Ho trovato un rapace, cosa faccio?


tresjolie

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Ho trovato un uccello rapace adulto e ferito…

Se è un adulto:

 

Se l’esemplare in difficoltà non è in grado di volare (in caso contrario è praticamente

impossibile catturarlo) cercate di fermarlo buttandogli addosso (DELICATAMENTE)

un panno o una giacca, a seconda delle dimensioni.

Una volta bloccato, se non avete guanti robusti con

voi, lavorate cercando di far schiacciare l’animale a

terra sulla pancia e, controllandolo dal dorso, afferrate

saldamente (ma senza esagerare) tenendola tra le

dita la parte alta delle zampe in modo che gli artigli

non siano liberi di afferrarvi.

Mettete il rapace in uno scatolone chiuso al quale praticherete

alcuni fori e rivolgetevi il prima possibile ad un veterinario

o a esperti autorizzati.

Non provate a bendarlo o steccarlo: nel 99% dei casi non si fa altro

che peggiorare la frattura, limitatevi, in caso di ferita, ad una disinfezione

con il Betadine.

 

Se invece è un giovane pullo:

Ho trovato un pulcino di rapace…

Innanzi tutto cerchiamo di capire se ha veramente bisogno di essere raccolto: tenete

presente che, soprattutto nel caso dei rapaci notturni (civette, gufi comuni, allocchi,

barbagianni, assioli) viene messa in pratica una strategia antipredatoria che spinge i

pulli ad uscire dal nido ben prima di essere in grado di volare.

I giovani si collocano nelle immediate vicinanze del nido (su rami bassi, fienili, cornicioni)

dove continuano ad essere accuditi e difesi dai genitori.

Questi animali vanno quindi raccolti solo se feriti o visibilmente debilitati (tenendo conto

che comunque durante il giorno i notturni tengono gli occhi chiusi perché riposano)

oppure se si trovano in una situazione di oggettivo pericolo non rimediabile con lo spostamento

di pochi metri del pulcino.

Di tutti i giovani rapaci notturni ricoverati nei Centri Recupero una piccolissima percentuale

era veramente in difficoltà (ad esempio abbiamo soccorso un giovane allocco trovato

sul Ponte della Becca); tutti gli altri sono “vittime” di una eccessiva voglia di aiutare

gli animali!

Importantissima è inoltre la raccomandazione di non tenere con sé il piccolo rapace se

non per il tempo necessario a trovare un Centro che lo accolga: la vicinanza con l’uomo

(e le “coccole” soprattutto) possono compromettere irrimediabilmente la sua futura

capacità di cavarsela in natura, costringendolo ad una terribile vita in cattività.

Anche una alimentazione errata, che persone di buona volontà ma non esperte utilizzano

spesso, rischia di condannare l’esemplare ad una vita breve o non in libertà, soprattutto a

causa di gravi problemi di rachitismo dati da insufficiente somministrazione di calcio.

Gabbiani, aironi,

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