tresjolie 10 Inviato 7 Agosto 2009 Condividi Inviato 7 Agosto 2009 Se siamo in primavera (anche agli inizi) si tratta di un giovane merlo (o passero o storno) appena uscito dal nido; procedete così: verificate che non sia ferito, guardando che non perda sangue oppure che non abbia un’ala o un zampa rotta, dopo di che, accertata la sua buona salute, LASCIATELO DOV’E’! Molti uccellini escono dal nido prima di saper volare, ma i genitori (anche se voi non li notate) continuano a prendersi cura di loro imbeccandoli, vegliando sulla loro incolumità ed insegnando loro a “cavarsela” in natura. Per proteggerli voi potete però: tenere in casa per qualche giorno i vostri animali domestici cacciatori, come i gatti; non avvicinarvi continuamente al nidiaceo per toccarlo o controllarlo perché la vostra presenza allontanerebbe i genitori; se la posizione dell’uccellino è particolarmente a rischio “schiacciamento” mettetelo in una scatola da scarpe senza coperchio e ponetelo su una superficie sopraelevata e protetta (ad esempio un balconcino). Ricordatevi sempre che per un animale selvatico la mamma migliore è quella biologica! o in altra situazione molto pericolosa, cosa faccio? Prima di tutto verificate che sia un uccello insettivoro (ad esempio: cinciallegra, cinciarella, capinera, codirosso, merli, storni, rondini e rondoni) guardando il becco: sarà lungo e sottile come una pinzetta. Mettetelo in uno scatolone foderato con carta assorbente, ma se sta già saldo sulle zampe preparate uno o più posatoi fatti con rametti di legno. Se non trovate subito qualcuno di qualificato a cui affidarlo nutrite il piccolo con: carne macinata di manzo (cruda), meglio se mescolata ad una goccia di vitamine IDROPLURIVIT; fate delle palline piccole (immergetele prima nell’acqua, i modo da idratare il vostro ospite) e datele con una pinzetta o uno stecchino (può darsi che per i primi bocconi l’uccellino vada forzato, poi aprirà il becco da solo). Se il piccolo rimane con voi per più di due giorni alternate la carne macinata a qualche camola del miele (si acquistano nei negozi di articoli per la pesca). Questi uccellini vanno alimentati spesso, almeno 6 volte al giorno, tra l’alba e il tramonto. L'uccellino è ferito: Afferratelo delicatamente tenendolo fra le due mani e mettetelo in una scatola da scarpe con il coperchio forato. Controllate la ferita e disinfettatela con del Betadine (versato su una garzina sterile), facendo molta attenzione a non fare entrare liquido nel becco o negli occhi. Se non ha ferite sanguinanti ma una probabile frattura agli arti, MANEGGIATELO IL MENO POSSIBILE per non peggiorare la situazione. Dategli da bere, con una siringa da insulina senza ago, qualche goccia di acqua tiepida (NON CALDA!) con lo zucchero. Se è ancora parzialmente senza piume collocate nella scatola una borsa (meglio se di piccole dimensioni) dell’acqua calda (NON BOLLENTE!) coperta da una salvietta di spugna e appoggiatevi sopra il piccolo. Chiamate il prima possibile un veterinario esperto di fauna selvatica, gli uffici della Provincia (Settore Faunistico o Ufficio Diritti degli Animali) o un centro recupero animali selvatici. Non usare MAI gabbie, soprattutto con sbarre metalliche, che aggraverebbero eventuali fratture e sicuramente spezzerebbero le penne di ali e coda in malo modo. Il metodo più sicuro (ed economico) per trasportare gli uccelli è quello di impiegare uno scatolone di cartone opportunamente forato. La dimensione deve essere tale per cui il paziente abbia la possibilità di cambiare leggermente posizione senza riuscire però a compiere movimenti ampi (ad esempio ribaltarsi). Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
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