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ho trovato un uccellino, cosa faccio?


tresjolie

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Se siamo in primavera (anche agli inizi) si tratta di un giovane merlo (o passero o storno)

appena uscito dal nido; procedete così: verificate che non sia ferito, guardando che

non perda sangue oppure che non abbia un’ala o un zampa rotta, dopo di che, accertata

la sua buona salute, LASCIATELO DOV’E’! Molti uccellini escono dal nido prima di

saper volare, ma i genitori (anche se voi non li notate) continuano a prendersi cura di

loro imbeccandoli, vegliando sulla loro incolumità ed insegnando loro a “cavarsela” in

natura.

Per proteggerli voi potete però: tenere in casa per qualche giorno i vostri animali domestici

cacciatori, come i gatti; non avvicinarvi continuamente al nidiaceo per toccarlo o

controllarlo perché la vostra presenza allontanerebbe i genitori; se la posizione dell’uccellino

è particolarmente a rischio “schiacciamento” mettetelo in una scatola da scarpe

senza coperchio e ponetelo su una superficie sopraelevata e protetta (ad esempio

un balconcino).

Ricordatevi sempre che per un animale selvatico la mamma migliore è quella biologica!

o in altra situazione molto pericolosa, cosa faccio?

Prima di tutto verificate che sia un uccello insettivoro (ad esempio: cinciallegra, cinciarella,

capinera, codirosso, merli, storni, rondini e rondoni) guardando il becco: sarà

lungo e sottile come una pinzetta.

Mettetelo in uno scatolone foderato con carta assorbente, ma se sta già saldo sulle

zampe preparate uno o più posatoi fatti con rametti di legno.

Se non trovate subito qualcuno di qualificato a cui affidarlo nutrite il piccolo con: carne

macinata di manzo (cruda), meglio se mescolata ad una goccia di vitamine IDROPLURIVIT;

fate delle palline piccole (immergetele prima nell’acqua, i modo da idratare il

vostro ospite) e datele con una pinzetta o uno stecchino (può darsi che per i primi bocconi

l’uccellino vada forzato, poi aprirà il becco da solo). Se il piccolo rimane con voi

per più di due giorni alternate la carne macinata a qualche camola del miele (si acquistano

nei negozi di articoli per la pesca).

Questi uccellini vanno alimentati spesso, almeno 6 volte al giorno, tra l’alba e il tramonto.

 

L'uccellino è ferito:

Afferratelo delicatamente tenendolo fra le due mani e mettetelo in una scatola da scarpe

con il coperchio forato. Controllate la ferita e disinfettatela con del Betadine (versato

su una garzina sterile), facendo molta attenzione a non fare entrare liquido nel becco

o negli occhi.

Se non ha ferite sanguinanti ma una probabile frattura agli arti, MANEGGIATELO IL

MENO POSSIBILE per non peggiorare la situazione.

Dategli da bere, con una siringa da insulina senza ago, qualche goccia di acqua tiepida

(NON CALDA!) con lo zucchero.

Se è ancora parzialmente senza piume collocate nella scatola una borsa (meglio se di

piccole dimensioni) dell’acqua calda (NON BOLLENTE!) coperta da una salvietta di

spugna e appoggiatevi sopra il piccolo. Chiamate il prima possibile un veterinario

esperto di fauna selvatica, gli uffici della Provincia (Settore Faunistico o Ufficio Diritti

degli Animali) o un centro recupero animali selvatici.

Non usare MAI gabbie, soprattutto con sbarre metalliche, che aggraverebbero eventuali

fratture e sicuramente spezzerebbero le penne di ali e coda in malo modo.

Il metodo più sicuro (ed economico) per trasportare gli uccelli è quello di impiegare uno

scatolone di cartone opportunamente forato.

La dimensione deve essere tale per cui il paziente abbia la possibilità di cambiare leggermente

posizione senza riuscire però a compiere movimenti ampi (ad esempio ribaltarsi).

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