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l'importanza della sterilizzazione


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a cura di LAV

 

 

Incentivare le sterilizzazioni come prevenzione al randagismo. Ogni anno abbandonati 135000 animali tra cani e gatti; in Sicilia almeno 68mila randagi e 10338 cani custoditi nei canili.

 

“Chi ama gli animali non fa nascere dei randagi”: questo lo slogan della campagna d’informazione della LAV per la prevenzione del randagismo attraverso il ricorso alla sterilizzazione di cani e gatti, anche di proprietà, al fine di evitare che nuove cucciolate vadano ad affollare la popolazione di animali vaganti o reclusi in canili e gattili. La campagna informativa della LAV ha ricevuto il patrocinio dell’Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani (ANMVI) e della Federazione Nazionale Ordini Medici Veterinari Italiani (FNOVI), ed è stata presentata ieri presso uno Studio veterinario di Roma, con la partecipazione del Presidente ANMVI Lazio, il medico veterinario dott. Marzio Gargiulo, del presidente della LAV Gianluca Felicetti e dell’attrice Daniela Poggi, insieme a numerosi amici a quattro zampe.

 

Sterilizzare il proprio amico a quattro zampe può evitare 70.000 nuovi randagi: questo è il numero di discendenti che un gatto o un cane può generare in soli sei anni. Considerando che le famiglie italiane ospitano in casa circa 6-7 milioni di cani e almeno altrettanti gatti, la portata della potenziale espansione della popolazione a quattro zampe, in assenza di interventi di sterilizzazione, è facilmente immaginabile.Ogni anno in Italia vengono abbandonati circa 135.000 animali tra cani e gatti e circa l’80% muore in incidenti, per malattia o di stenti. Circa 600 mila cani vivono rinchiusi nelle gabbie dei canili o da randagi insieme a 2,6 milioni di gatti (fonte: Ministero della Salute) che rischiano di morire di fame, di sete o per incidenti. Pochissimi troveranno una famiglia adottiva. In Sicilia si contano almeno 68.000 cani randagi vaganti sul territorio, 92.500 gatti vaganti e 10.338 cani custoditi nei canili.

 

“Alle istituzioni nazionali e locali ma anche ai singoli cittadini chiediamo di fare prevenzione ��" dichiara Elisa D’Alessio, responsabile del settore cani e gatti della LAV - attraverso alcuni comportamenti responsabili: la sterilizzazione di cani e gatti, evitare di acquistare animali e preferire invece l’adozione di un animale abbandonato o che vive in un canile, anche se adulto o bisognoso di cure, e denunciare chi abbandona un animale, reato punito con l’arresto fino a un anno o l’ammenda da 1.000 a 10.000 euro”.

 

Alcune persone nutrono ancora delle perplessità nei confronti della sterilizzazione, ma l’esperienza dimostra come cani e gatti sterilizzati godano di ottima salute psico-fisica e di un’eccellente aspettativa di vita. La sterilizzazione, a dispetto di alcuni pregiudizi, non danneggia la salute degli animali e, se la dieta è corretta non li fa ingrassare. L’intervento inoltre rende meno probabili fughe e allontanamenti da casa e i conseguenti possibili investimenti, maltrattamenti o avvelenamenti. La sterilizzazione nelle femmine riduce di molto il rischio di tumori mammari, elimina quello del cancro uterino e previene gravi patologie a danno degli apparati riproduttori. Non è necessario che abbiano avuto almeno un parto, al contrario la precocità dell’intervento è molto importante ai fini della prevenzione di numerose malattie. Anche per i maschi la sterilizzazione è auspicabile: aiuta a prevenire il cancro alla prostata e impedisce le fughe amorose.

 

Se viviamo con gatti che hanno la possibilità di accedere a spazi esterni, la sterilizzazione, oltre a impedire accoppiamenti destinati a incrementare la fitta schiera dei randagi, li proteggerà da infezioni e malattie virali quali la FIV (immunodeficienza, paragonabile all'AIDS umano) e la FeLV (leucemia felina) malattie che si trasmettono attraverso la lotta o l’accoppiamento con gatti affetti da tali patologie. Intervento ormai sicuro e affatto invasivo, la sterilizzazione aumenta dunque considerevolmente l’aspettativa di vita di cani e gatti e conferisce loro maggiore equilibrio: basti pensare alle sofferenze legate al periodo dell’accoppiamento, momento durante il quale gli animali sono irrequieti.

 

“La sterilizzazione è dunque una scelta responsabile nei confronti degli animali con i quali viviamo, ma anche nei confronti degli sfortunati randagi perché pur riuscendo a dare una casa a tutti i cuccioli generati dal proprio cane o del proprio gatto, si toglierà una preziosa possibilità di affidamento a uno dei tanti animali rinchiusi in un canile o in gattile o abbandonati in strada”, precisa Ilaria Innocenti del settore cani e gatti della LAV.

 

La Legge Finanziaria 2008, Art. 2, comma 370 (Legge 24 dicembre 2007, n.244) - che ha modificato l’articolo 1 comma 829 della precedente Legge Finanziaria - ha accolto importanti novità in materia di randagismo, da tempo sollecitate dalla LAV:

 

ha così sostituito l'articolo 4 della Legge quadro sulla “protezione degli animali d’affezione e prevenzione del randagismo” (Legge n.281/91): “I comuni, singoli o associati, e le comunità montane provvedono prioritariamente ad attuare piani di controllo delle nascite attraverso la sterilizzazione. A tali piani è destinata una quota non inferiore al 60 per cento delle risorse di cui all'articolo 3, comma 6. I comuni provvedono, altresì, al risanamento dei canili comunali esistenti e costruiscono rifugi per i cani, nel rispetto dei criteri stabiliti con legge regionale e avvalendosi delle risorse di cui all'articolo 3, comma 6". Tali Piani si devono aggiungere a quelli analoghi predisposti da ogni Servizio veterinario Asl di cui all’articolo 2 comma 1 della Legge n.281/91, ciascuno dei quali finanziato con proprie risorse;

ha finalmente istituito l’obbligo per i Comuni singoli o associati e per le Comunità montane di gestire canili e gattili sanitari direttamente o tramite convenzioni con le associazioni animaliste e zoofile. Tale legge prevede anche la possibilità che la gestione di tali strutture sia affidata a soggetti privati, a condizione però che nel canile o gattile sia garantita la presenza di volontari delle associazioni animaliste e zoofile preposti alla gestione delle adozioni e degli affidamenti di cani e gatti.

 

 

“Si tratta di novità importati, con le quali si intende stimolare i Comuni a garantire l’afflusso di risorse alla prevenzione del randagismo attraverso piani di controllo delle nascite - precisa Elisa D’Alessio - L’auspicio è che Comuni e Comunità montane possano anche occuparsi, con maggiore attenzione, del risanamento dei canili esistenti, troppo spesso fatiscenti e inadeguati a ospitare centinaia di animali, e della costruzione dei rifugi. Inoltre, finalmente anche quei canili, rifugi e ricoveri che per anni sono stati inaccessibili ai volontari dovranno aprire i cancelli e permettere alle associazioni animaliste e zoofile di partecipare alla vita della struttura, nell’interesse degli animali e a garanzia di una gestione trasparente”.

 

Per favorire l’applicazione di queste norme, la LAV, attraverso le sue 90 Sedi dislocate su tutta la penisola, ha scritto una lettera di sollecito a numerosi Comuni chiedendogli di assolvere a tali obblighi, e al Presidente dell’ANCI, Leonardo Domenici, affinché a sua volta possa sollecitare i Comuni su questa materia, dagli importanti risvolti etici ed economici.

 

 

A cura di LAV

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